È in corso la caccia nelle acque del Mar Rosso allo squalo bianco che nei giorni scorsi ha aggredito quattro diver russi, a Nord di Naama Bay.
Per decisione del ministero del Turismo e della Chamber of Diving and Water Sports egiziana (CDWS) è vietata in queste ore la balneazione su tutte le spiagge di Sharm el Sheikh salvo quelle della riserva marina di Ras Muhammad, ed è possibile che il divieto si protragga fino alla cattura dell’animale.
Sarebbe imminente anche lo sconsiglio della Farnesina, valido fino alla cattura dell’animale. Lo squalo bianco – Carcharodon carcharias in linguaggio scientifico – è uno dei più grandi pesci predatori del mondo, e non è abitualmente residente del Mar Rosso, dove le temperature superano spesso i 12-24 gradi del suo consueto habitat oceanico. L’esemplare in questione sarebbe infatti un unico soggetto disorientato, probabilmente dopo essere stato inseguito da pescatori di frodo. La pesca allo squalo è infatti rigorosamente vietata nel Mar Rosso egiziano già dal 2001.
Della cattura si sta occupando infatti una squadra di specialisti guidata dal biologo marino Mohammed Salem, del South Sinai National Park, con l’intenzione di liberare in seguito lo squalo in un’area remota del Golfo di Suez, a distanza di sicurezza dall’area balneare del Mar Rosso.
tratto da "agenzia viaggi - il network di informazione turistica" del 03.12.2010